Fabriano - la Città della Carta



Distanza: 250m
La città di Fabriano, insieme a Bologna e Torino, è una città italiana appartenente alla lista delle Città Creative dell’UNESCO: Fabriano è inserita nella categoria “Artigianato, arti e tradizioni popolari”.

Le prime menzioni storiche del Castello di Fabriano risalgono al 1040.

La sua lunga storia, fa di Fabriano, uno dei borghi più antichi e suggestivi delle Marche.

Museo della Carta e della Filigrana



Ospitato nel complesso monumentale dell’ex Convento dei Domenicani, recentemente restaurato, il Museo rappresenta l’immagine di settecento anni di tradizione cartaria locale. In un’ampia sala trecentesca del piano terra è stata ricostruita la gualchiera medioevale per la fabbricazione della carta a mano. Il Museo si articola in sezioni, che dalla fabbricazione a mano della carta e relativa utilizzazione del manufatto, passano all’esposizione delle filigrane, con ragguagli sulle tecniche per ottenerle, alla visualizzazione del viaggio storico della carta, alle fasi di sviluppo di questa arte nella terra di Fabriano, ai suoi processi di lavorazione e alla connessa tecnologia, mediante documenti e schede storico-tematiche.

Pinacoteca Civica "Bruno Molajoli"



Le raccolte della Pinacoteca offrono una qualitativa immagine della produzione pittorica fabrianese e centro appenninica dal ‘200 al ‘500, con elevati e rari aspetti della pittura romanica uniti agli organici cicli di opere dei maestri Allegretto Nuzi (sec. XIV) e Antonio da Fabriano (sec.XV), senza trascurare la collezione degli arazzi del XVI e XVII secolo.

Di grande suggestione sono i gruppi scultorei in legno raffiguranti l’Adorazione dei Magi e la Sacra Rappresentazione databili, rispettivamente, alla seconda metà e alla fine del Trecento.

Museo dei Mestieri in Bicicletta



Mestieri in bicicletta è una mostra di biciclette d’epoca usate per svolgere mestieri e attività commerciali e contemporaneamente è uno spaccato di storia italiana a partire dagli anni Venti fino agli anni Sessanta, che ha un valore sociale ed educativo. La mostra rivela in tutta la sua drammaticità lo sforzo, la fatica per risolvere i problemi della quotidianità e ricominciare a vivere, con il sudore del proprio lavoro, un’esistenza dignitosa nei periodi difficili del dopoguerra della prima e della seconda guerra mondiale. E’ un monito per chi oggi vuole tutto e subito, con il massimo della facilità, cercando di evitare ogni sforzo e ogni sacrificio. Le biciclette provengono da tutte le parti d’Italia dal Nord al Sud, a significare una volontà generale di soluzioni serie e dignitose a bisogni altrettanto generali. I pezzi della collezione sono tutti originali. Non è stato possibile stabilire l’anno di costruzione delle biciclette poiché hanno subito continue modifiche per adattamenti voluti dai proprietari. Tutte comunque rientrano nel periodo che va dalla fine degli anni ’20 agli inizi degli anni ’60. Certe invece sono le regioni di provenienza. La collezione è di proprietà di Luciano Pellegrini. Gli esemplari provengono da tutte le regioni d’Italia.

Teatro Gentile da Fabriano



Il primo teatro stabile venne costruito ed inaugurato il giorno di S. Giovanni del 1692 all’interno del palazzo Comunale. La supervisione fu affidata al celebre architetto e scenografo veneziano Pietro Mauro. Nel 1717 il teatro passò in proprietà al Comune che ne promosse il restauro (1750). Nel periodo napoleonico era in funzione il teatro dell’Aurora dichiarato inagibile nel 1844: nel 1847 Pietro Ghinelli inaugurò il nuovo Teatro Camurio. Nel 1863 il teatro fu distrutto da un incendio. Il nuovo teatro cittadino fu inaugurato nel maggio 1884 con la rappresentazione dell’Aida. Per i decori furono impegnati gli stessi artigiani locali attivi nel Teatro Camurio: il plafone e il comodino furono disegnati dal celebre prospettico bolognese Luigi Serra mentre il concittadino Luigi Samoggia dipinse gli ornati in chiaroscuro della sala.